Il consulente legale rappresenta una figura di riferimento per gli imprenditori del settore alimentare impegnati nella produzione e commercializzazione dei prodotti.

Una spesa consapevole

Il momento dell’acquisto riveste un ruolo molto importante per il consumatore finale ed in Italia la cultura alimentare è sempre stata una delle colonne portanti già a livello storico-culturale.

La consulenza in materia alimentare consente alle aziende di verificare la conformità delle varie fasi connesse ai processi produttivi e per l’immissione sul mercato dei prodotti.

 

Rintracciabilità e Tracciabilità alimenti e dei prodotti alimentari

Cosa si intende esattamente per tracciabilità dei cibi? Il termine tracciabilità indica la provenienza degli alimenti e la loro preparazione.

Il Reg. (Ce) n. 178/2002 pone a carico degli operatori del settore alimentare l’obbligo di garantire il rispetto della normativa di settore in ordine a tutte le varie fasi.

In particolare, l’obiettivo di assicurare la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti ha spinto il legislatore europeo a prevedere la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione.

Da qui è possibile delineare le differenze sostanziali tra la rintracciabilità e la tracciabilità degli alimenti.

Tra i principali obblighi vi è quello di cui all’art. 18 in tema appunto di rintracciabilità.

Quest’ultima consiste nel ricostruire a ritroso l’intero percorso di un prodotto, partendo dal suo stato finale e risalendo lungo le varie fasi sino alla materia prima da cui origina.

Per rintracciare l’identità di un prodotto – e pertanto venire a conoscenza della sua origine – vengono presi in considerazione vari elementi: le imprese agro-alimentari della filiera produttiva, le materie prime e le sostanze con esse impiegate (ad es. additivi ecc.), nonché la documentazione destinata a fornire nel dettaglio le informazioni sui vari passaggi che hanno coinvolto il prodotto, oltre ai controlli cui è stato sottoposto.

Al contrario, per tracciabilità si intende il cosiddetto iter di produzione che coinvolge una materia prima o anche un intero lotto, attraverso i collegamenti da un’impresa ad un’altra, appunto tracciati lungo tutta la filiera che porta al prodotto finale.

In sostanza, ad ogni passaggio corrisponde un flusso di informazioni che vengono dettagliatamente conservate e registrate, volte a fornire tutti quegli elementi idonei a ricostruire la storia del prodotto.

Poiché il consumatore, in base alla normativa europea vigente, ha diritto di avere tutte le informazioni relative alla merce che acquista, l’imprenditore ha bisogno di un consulente che esponga esattamente come creare le etichette e le descrizioni.

Ad esempio, se un’azienda si occupa di produzione di salumi, con realizzazione di affettati e altri prodotti da distribuire presso negozi e supermercati, deve inserire nelle proprie etichette il tipo di allevamento degli animali, il taglio della carne, la modalità di conservazione e di consumo. In questo modo il consumatore, leggendo queste indicazioni non solo acquista in modo più consapevole ma riesce ad evitare anche i cibi contraffatti di dubbia provenienza.

Grazie alle determinazioni legislative europee, i prodotti dell’Unione sono caratterizzati da indicazioni e simboli che li rendono distinguibili dagli altri. Solo l’informazione e la cultura alimentare consente di acquistare ottimi prodotti e di aiutare il made in Italy.