Se nell’era dell’informazione digitale sono molti gli aspetti del nostro regime alimentare di cui ci prendiamo cura, ne esistono diversi altri a cui non sempre dedichiamo la giusta attenzione.
In genere abbiamo la tendenza a considerare ogni cibo nella sua condizione di prodotto finito, così come si presenta sulle nostre tavole. Ciò su cui siamo soliti sorvolare è che ogni alimento ha una storia ben precisa ed è nostro pieno diritto disporre degli strumenti per conoscerne ogni fase.

Materiali Contatto AlimentiMateriali contatto alimenti (MOCA) : consulenza legale e disciplina igienica

Avete mai pensato a quanti e quali oggetti o tipologie di materiali entrano in contatto con  gli alimenti durante il loro processo di produzione?
Il nostro Studio specializzato nel diritto alimentare, fornisce indicazioni e consulenze volte ad analizzare le fasi di trattamento dei prodotti.

Qui di seguito troverete un quadro generale della normazione nazionale ed europea vigente in materia, che potrete approfondire grazie ai nostri servizi in qualunque momento lo riteniate opportuno. L’obiettivo è fornire le giuste indicazioni per un’informazione consapevole ed uno stile di vita più salutare.

I MOCA

Innanzitutto, è utile sapere che le sostanze cui facevamo cenno prima hanno una denominazione a loro dedicata: si tratta dei MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), che sono destinati ad entrare in gioco nella varie fasi di preparazione, trasformazione, conservazione e somministrazione dei prodotti alimentari.

La categoria normativa dei MOCA ricomprende una serie variegata di elementi, dai macchinari per la trasformazione degli alimenti ai contenitori congegnati per il loro imballaggio e successivo trasporto, dagli utensili da cucina (come posate e stoviglie) fino ai materiali a contatto con l’acqua, ad esclusione degli impianti fissi di approvvigionamento idrico pubblici o privati.

E’ fondamentale che ciascuna componente dell’elenco obbedisca a standard ben precisi, che le impediscano di compromettere la qualità degli alimenti e conseguentemente la salute del consumatore. E’ compito della legislazione statale e in primis dell’Unione Europea fissare requisiti legali di accettabilità dei MOCA e prevedere efficaci sistemi di controllo che consentano una libera circolazione delle merci alimentari idonee.

Normativa MOCA Europea

Le fonti giuridiche dell’Unione Europea fissano regole vincolanti per gli operatori economici, che possono avere portata generale o specifica, applicandosi rispettivamente a tutti i MOCA o solo ad alcuni tipi di essi.
Colonna portante della prima categoria di norme è il Regolamento (CE) n. 1935/2004, che impone che i MOCA non rilascino nei cibi quantità di componenti tali da danneggiare la salute umana o che comportino modifiche non tollerabili nella composizione, nel gusto o nell’odore dell’alimento alla cui produzione contribuiscono.

Detta regole di portata generale anche il Regolamento (CE) n. 2023/2006 inerente alle cosiddette buone norme di fabbricazione, che devono sovrintendere all’intero processo di produzione alimentare. Quest’ultimo, specialmente nei momenti di maggiore criticità, deve disporre di sedi appropriate allo scopo e di personale qualificato. La selezione dei materiali di partenza per la fabbricazione deve essere consapevole e documentata in termini di controllo di qualità.

E’ premura dell’Unione Europea fornire anche una regolamentazione più settoriale con riferimento a MOCA specifici (ceramici e plastici) e ai materiali cosiddetti attivi e intelligenti. E’ ciò che è avvenuto ad esempio con l’emanazione del Regolamento (UE) n. 10/2011 relativo ai MOCA di plastica, che istituisce un elenco ufficiale di sostanze autorizzate nella loro fabbricazione. Il testo normativo è in fase di aggiornamento e modifica dai primi mesi del 2018.

Normativa MOCA nazionale

Nella misura in cui non vi siano norme europee specifiche, gli Stati membri possono integrare l’assetto comunitario con regole specifiche proprie.
Ciò ha dato vita in Italia, a partire dagli anni Sessanta, ad un processo normativo che ha eletto a figura centrale del settore il Ministero della salute, più di recente coadiuvato dal Consiglio Superiore di Sanità.

L’azione ministeriale si è occupata innanzitutto di disciplinare materiali come plastica, gomma, acciaio inossidabile, vetro, carta, cartone e cellulosa rigenerata, attraverso le cosiddette liste positive delle sostanze accettabili per la loro produzione. In seguito, sono stati riservati provvedimenti specifici dedicati ad altri materiali, tra cui ceramica e alluminio.

Si ricorda che il d.lgs. 29/2017 prevede la disciplina sanzionatoria per la violazione di disposizioni di cui ai regolamenti (CE) n. 1935/2004, n. 1895/2005, n. 2023/2006, n. 282/2008, n. 450/2009 e n. 10/2011, in materia di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari e alimenti.